COMO LAKE DANCE AWARD : MILLE BALLERINI PER IL CONCORSO DI DANZA A COMO
Ho seguito per molti anni, fin dalle origini, la fiera della danza che si volgeva a fine novembre a Segrate e che quest’anno non è stata messa in calendario; dopo gli entusiasmi iniziali in effetti gli stands degli espositori erano sempre di meno, e sempre meno affollati (a meno che proponessero scarpe o abbigliamento danza a prezzi scontatissimi), mentre rigurgitavano i palchi dei concorsi e le lezioni di tutti i generi di danza, specialmente se fungevano da preselezione per altri concorsi o borse di studio.
Evidentemente qualcosa è cambiato perché quarant’anni fa, quando sarebbe stato il mio momento (se avessi avuto le possibilità sia fisiche sia economiche), i miei genitori vedevano con sospetto il mondo dello spettacolo, mentre i genitori d’oggi accompagnano i figli a questi eventi, addirittura li spingono, in qualche caso contestano l’insegnante se non vede talento sufficiente nell’allievo (me lo raccontava Anna Maria Prina, già direttrice della Scuola di Ballo della Scala)… Forse è l'”effetto Amici” per cui ogni mamma sogna che la propria figlia diventi una diva, forse è l’effetto della crisi economica per cui anche una carriera così difficile e così breve come quella del danzatore viene vista come una grande opportunità per il futuro. Ma lo è davvero? La chiusura dei corpi di ballo dei grandi enti lirici italiani ha cancellato i sogni di tanti ballerini, come spiega una petizione che gira da tempo su internet.
Le possibilità di lavoro dunque non sono molte, e in ogni caso passano da un tipo di formazione necessariamente poliedrica e aperta, il più possibile “internazionale”: se per i più piccoli è già importante un momento di confronto come le competizioni tra scuole amatoriali, che li portano a confrontarsi con “colleghi” di altre città vicine, per chi è già adolescente e mira al professionismo è imprescindibile l’esperienza all’estero, qualsiasi sia il tipo di danza scelto.
Ecco il motivo basilare, anche se non l’unico, per cui il Como Lake Dance Award si distingue nel panorama italiano fitto di concorsi che a volte rischiano di lasciare… il tempo che trovano, di restare un gioco, una bella esperienza, un punto d’orgoglio e basta.
Questo premio, che tra il 21 e il 23 aprile porterà a Como circa mille giovanissimi ballerini, gode infatti di “una giuria che in Italia non si vede” come spiega Lella Colombo, responsabile delle relazioni internazionali del premio: direttori di Accademie di tutto il mondo che con borse di studio daranno l’opportunità di formarsi e migliorarsi in altre realtà.
Citiamo Vladimir Derevianko (già étoile del Teatro Bolshoi di Mosca), Michael Blake (Joffrey Ballet School), Fernando Carrillo (insegnante a New York e all’Università dell’Iowa), Michael Leon Thomas (Ailey Camp di New York), Stefano Rosato (Contemporary Dance School di Londra), e ancora il critico di danza Rossella Battisti, il giornalista e regista Aldo Masella, l’artist manager Antonio Desiderio.
Organizzato dall’Associazione Art & Culture Event col patrocinio del Ministero dei Beni e Attività Culturali, del Comune di Como e dell’Associazione Italiana Danzatori (che offrirà per prima varie borse di studio, non per campus o stages ma per percorsi professionali certificati!), l’evento si svolgerà sullo storico palco del Teatro Sociale con round serrati di esibizioni per 12 stili di danza e 5 categorie di età, ma anche masterclass con prestigiosi maestri e momenti di incontro fra i giovani partecipanti e gli artisti già formati. Si aprirà venerdì 21 con la cena di gala a Cantù presso il Museo del Legno Riva 1920 (una delle aziende sponsor dell’evento) per concludersi con il Gran Galà di danza al Teatro Sociale di Como nella serata di domenica 23 dove i primi classificati delle sezioni Junior, Senior e Professional si esibiranno a turno con interpreti già affermati: Eugenio Lepera e Agnese Di Clemente del Teatro alla Scala di Milano che si esibiranno in un passo a due classico, e Hektor Budla e Noemi Arcangeli della Compagnia Aterballetto che proporranno invece una coreografia di stile contemporaneo. E questo è un altro elemento di novità: fin d’ora i giovanissimi potranno confrontarsi sullo stesso palcoscenico insieme ai professionisti.
Sul palco insieme a loro ci sarà anche il celebre cantautore lariano Davide Van De Sfroos, che in conferenza stampa non ha nascosto il proprio entusiasmo: “Spieghiamoci bene: non mi vedrete zompettare come Nijinsky… ma certe opportunità sono preziose. Ho sempre guardato alla danza con grande stima perché va di pari passo con la musica, spero di capire qualcosa di più di un mondo che ho finora guardato dal buco della serratura. Un mondo epico” e parlando del sconfinate possibilità della musica si è detto onoratissimo e ha promesso di portare i suoi figli ad assistere allo spettacolo. Per la prima volta De Sfroos (all’anagrafe Davide Attilio Bernasconi) canterà accompagnato non dalla sua band ma da ballerini che eseguiranno sulle sue canzoni due coreografie appositamente create da Giacomo Molinari, Presidente dell’Associazione Italiana Danzatori e direttore artistico dell’evento. Durante la serata verrà consegnata l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica al maestro Roberto Fascilla, primo allievo maschio della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala (1949) e poi direttore del corpo di ballo al Teatro San Carlo di Napoli, al Comunale di Bologna e all’Arena di Verona.
Ma perché è stata scelta Como? Per la sua centralità geografica a livello europeo, rispondono gli organizzatori, ma anche perché è una città che offre molto, a livello turistico, commerciale e culturale. La città scelta per viverci (e in alcuni casi morirci) da almeno una dozzina di ballerini famosi, nel corso dei secoli. Speriamo faccia bella figura.
Biglietti a 20 euro, per info segreteria@comolakedanceaward.org.